Ricordiamo il 7 ottobre e tutte le vittime innocenti. Nessuna violenza contro i civili è mai giustificabile, così come è inaccettabile quanto accaduto a Gaza con la morte di migliaia di civili, che costituiscono un genocidio come definito da diversi organi internazionali.
Chiediamo con urgenza la fine immediata di ogni attacco e la ripresa senza condizioni degli aiuti umanitari.
Condanniamo con forza il blocco della Global Sumud Flotilla e chiediamo che tutti i volontari fermati siano immediatamente liberati e che gli aiuti arrivino a Gaza senza ostacoli. L’Italia deve far si che l’Unione Europea adottati sanzioni ed azioni concrete per fermare il massacro e aprire corridoi umanitari efficaci.
Chiediamo il riconoscimento dello Stato Palestinese, ma ogni riconoscimento deve essere vincolato al rispetto dei diritti civili e umani: non possiamo legittimare governi o regimi che perseguitano o condannano persone per la loro identità o il loro orientamento sessuale.
Oggi 64 Stati criminalizzano rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso; in almeno 7 di essi la pena di morte è prevista nei codici. È inaccettabile, nel 2025, che la comunità internazionale possa riconoscere Stati che violano in modo sistematico i diritti fondamentali.
Per questo, in tutti i comuni in cui abbiamo rappresentanza istituzionale, presenteremo un ordine del giorno su Gaza che chieda:
- cessazione immediata degli attacchi;
- ripresa incondizionata degli aiuti umanitari;
- condanna degli arresti ai volontari della flottiglia;
- apertura di un corridoio umanitario;
- condanna della colonizzazione della Cisgiordania e delle aree di Gerusalemme Est;
- Riconoscimento dello Stato della Palestina, se garantito il rispetto dei diritti umani e civili.
Per la libertà e la dignità di tutte e tutti.