Troviamo preoccupante, invece, tale ingerenza del Vaticano sulla Legge Contro l'omotransbifobia, peraltro l'art. 7 di fatto proibisce qualsiasi corso nelle scuole contro le discriminazioni verso le persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) e l'art.4 consente di chiamarci malati ed inferiori.
Quindi, già così la legge non aiuta a combattere i pregiudizi. Cosa vuole il Vaticano la libertà di creare spazi dove le persone LGBT+ possano essere liberamente discriminate? Non bastano le mutilazioni che hanno fatto i parlamentari cattolici alla legge?.
La maggioranza che sostiene la legge, ed il Governo e Draghi dicano un chiaro NO al Vaticano e migliorino la legge se hanno veramente a cuore la lotta all'omotransbifobia.
Nei Pride dei prossimi giorni a Milano a Roma, e nelle altre città, saremo in strada per difendere anche la laicità dello Stato.
Facciamo un esempio, se oggi io voglio fare un corso a scuola contro l'omofobia, devo chiedere il permesso al consiglio di Istituto, dove purtroppo già le scuole cattoliche non danno mai il consenso, salvo rare eccezioni.
Con l'attuale testo di legge, a causa dell'articolo 7 l'autorizzazione dovrà passare per il consiglio di Istituto, il collegio dei docenti, e rientrare nel piano triennale, quindi si dovrà aspettare che scada l'attuale piano.
Quindi, se il piano scade tra 2 anni devo aspettare 2 anni, poi se ha passato tutto questo iter, dovremo aspettare l'inizio del prossimo anno perchè ogni singolo genitore dovrà firmare se vuole che il figlio frequenti o meno il corso.
Come detto da sempre già questo articolo è per noi inaccettabile perchè consente di fatto alle scuole di poter dire “qui l'omotransfobia non è punita” a differenza del razzismo punito per legge ovunque.
Inoltre come se non bastasse l'Art. 4, frutto di un emendamento dei cattodem, causa che mentre oggi non si può giustamente dire che una persone che ha un colore differente della pelle o segue la religione cattolica è inferiore o sbagliato, la legge consentirà di dire ad esempio che le persone “LGBT sono malate ed inferiori” anche ai docenti.
Pertanto, la legge deve almeno dare gli stessi diritti contro il razzismo cosa che l'attuale testo non fa, anzi la dichiarazione di Letta (PD) di oggi apre al dialogo con vescovi su una legge già depotenziata che così rischia solo di peggiorare o essere affossata. Pertanto, quanto accade nella società e nella politica dimostra l'importanza di un Partito come il nostro che rappresenti realmente gli interessi delle persone LGBT+.
Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale