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DI SEGUITO I NOSTRI PRIMI OBIETTIVI AIUTACI A COSTRUIRE IL PROGRAMMA

UNA NECESSITÀ:

PARTITO GAY per i diritti LGBT+

Solidale Ambientalista Liberale

 

Noi LGBT+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans* , e tutti gli altri gruppi afferenti a questa comunità) non intendiamo più delegare le nostre istanze a terzi.

Vogliamo creare un nuovo soggetto politico, che traduca le nostre aspirazioni, le nostre idee e i nostri valori, per realizzare, un Paese moderno, inclusivo, solidale, ambientalista e liberale, insieme a chi LGBT+ non è.

Interlocutori inadeguati/inaffidabili

Negli anni abbiamo tentato, prima di esprimere il nostro voto, di far comprendere alle forze politiche quali fossero le principali emergenze socio- economiche avvertite dalla comunità LGBT+ e non solo. Ci riferiamo a preoccupazioni peraltro condivise da ampi settori della società che sono finora rimasti ai margini dei processi decisionali del nostro Paese, a cominciare dai giovani e da altri gruppi sociali “vulnerabili” (disabili, disoccupati, anziani soli e con basso reddito, ecc.). Non abbiamo trovato ascolto o forse i partiti (nessuno escluso, da destra a sinistra) non hanno saputo o non hanno voluto dare risposta ai problemi, perché da loro considerati troppo complessi o “divisivi” per la società. La società per noi è “divisa” quando i cittadini non godono tutti delle stesse opportunità e diritti.  Alle nostre richieste i partiti hanno risposto offrendo posti a persone LGBT+ nelle loro liste elettorali, spesso strumentalizzandoli. Non è questo quello che si vuole. Di fronte a concrete richieste, finalizzate non a difendere interessi corporativi di un gruppo, ma piuttosto pensate per mettere l’Italia in sintonia con le principali democrazie liberali del mondo in tema di diritti civili, solidarietà, libertà individuali, l’argomento che ci è stato sempre contrapposto è che ci sono “ben altre priorità”. È anche e soprattutto contro questo “benaltrismo” che facciamo appello all’intera comunità LGBT + di impegnarsi per un soggetto politico nuovo, capace di dare una voce forte a chi oggi non ce l’ha e non l’ha mai avuta. Una società democratica e moderna non dovrebbe immaginare una cittadinanza per gradi né consentire l’esistenza di cittadini di serie B.  Ancora oggi, uomini politici che pure si definiscono “progressisti”, considerano di fatto i diritti civili come qualcosa che non interessa all’universalità della popolazione. Prodi, ad esempio, ha suggerito che il Pd dovrebbe occuparsi meno dei diritti LGBT+ e più degli operai. Per noi è una dicotomia che ci riporta alla prima metà del secolo scorso. Di Battista considera le espressioni di libertà come carnevalate. Su Salvini e Meloni, invece, stendiamo un velo pietoso.

Le urgenze trascurate del nostro Paese

Consideriamo urgenze le forme di violenza che non si riescono a fronteggiare per il fatto che spesso rimangono sconosciute, (e se note non ricevono sufficiente appoggio istituzionale e sociale) e che sono in aumento, prima fra tutte la violenza di genere, il cui andamento di crescita è stato stigmatizzato dal Procuratore Generale della Cassazione, dott. Giovanni Salvi, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020. 

Anche l’omofobia, secondo i dati 2019 provenienti dalle associazioni LGBT+, è arrivata a livelli allarmanti, come risulta dalle tante segnalazioni e richieste di aiuto.  In particolare il 20% delle richieste di aiuto riguarda interventi legali rispetto a casi di violenze e abusi perpetrati a volte anche all’interno del nucleo familiare.

Questi due fenomeni in aumento, su cui le leggi vigenti non incidono efficacemente, hanno un forte impatto su un’Italia che sta peraltro vivendo una condizione di progressivo declino in termini sociali ed economici.  Tutte le donne sono ancora in una posizione sociale ed economica vulnerabile e tutti i giovani, uomini e donne, sono sempre più poveri , precari ed emarginati, come continua a rilevare l’ISTAT, che dopo la quarantena ha denunciato un ulteriore aggravamento delle marginalità  sociali.

Il mondo imprenditoriale vive grandi difficoltà : per mancanza di infrastrutture, per una burocrazia lenta, farraginosa, soffocante e  non solo. Burocrazia che spesso impedisce ai professionisti, ai titolari di partite iva, ai commercianti, e non solo, di realizzare la libertà di impresa. La crisi ambientale è un’altra emergenza trascurata dai governi di tutti i colori succedutisi negli anni.

 Il cambiamento climatico va affrontato con rapidità e pragmatica risolutezza. Dire che dobbiamo ripensare totalmente il nostro modo di vita è populismo se contemporaneamente non si lavora per proporre modelli alternativi e di sviluppo sostenibile.

Condizione delle donne e dei giovani, carenza di lavoro, mancanza di infrastrutture e agevolazioni per la libertà di impresa, insufficiente attenzione alle persone con disabilità fisica e agli anziani, crisi ambientale: sono queste le emergenze prioritarie che dobbiamo affrontare.

 

Un Paese pronto al cambiamento

Secondo una ricerca realizzata dal Censis nel 2019, «Cosa sognano gli italiani», nel nostro Paese c’è un «nuovo immaginario collettivo» che non è affatto improntato a senso di rinuncia e sconfitta. Per i nostri connazionali i fattori irrinunciabili per una crescita inclusiva sono: dare più spazio al merito, (52,1%), distribuzione più equa delle risorse (47,8%), più welfare per dare maggiore sicurezza alle persone (34,3%). Concretamente, il 74,9%  degli italiani si dice favorevole all’introduzione di un salario minimo per legge. Il grande sogno italiano non è fatto però di assistenzialismo, né di «Stato padrone», né di un generico buonismo. Il grande sogno italiano è, ancora una volta, la possibilità realizzare le proprie aspirazioni, ricevendo il giusto riconoscimento economico. Nell’immaginario collettivo la sicurezza non gioca contro la libertà individuale: ne è il presupposto.

Ricostruire un futuro inclusivo e positivo, ripartire dalla comunità significa ripartire dal desiderio di condividere un destino.

Un partito per il futuro

I cittadini devono riprendere in mano le redini della loro esistenza. Devono individuare le priorità e impegnarsi giorno dopo giorno per una società sempre più integrata e inclusiva, ma al contempo aperta, plurale, di cui ognuno possa sentirsi pienamente parte.

Chi siamo? Siamo persone, giovani e non, donne, gay, lesbiche e trans*, eterosessuali, bisessuali e altri che si riconoscono nella nostra comunità . Siamo la società tutta che guarda al futuro, a una democrazia vera e compiuta, al servizio delle persone e delle loro esigenze. Siamo persone che credono nella competenza e nel merito, nella progettualità e in una società più libera e nel contempo più solidale. Siamo persone convinte che solo grazie a una vera concorrenza e grazie a una società meritocratica l’Italia potrà uscire dalla situazione di grave stagnazione che la caratterizza.

Chi se non noi?

Il “claim” della campagna è molto semplice. È positivo, richiama all’idea di assunzione di responsabilità e implicitamente sottintende che gli altri (le forze politiche tradizionali) non si sono impegnati per i nostri temi. È inclusivo. Chiunque si riconosca nei nostri valori e nei nostri obiettivi, può aderire. “Chi se non noi?” è collettivo e facilmente declinabile.

Chi se non noi contrasterà l’omo-bi-transfobia?                          

Chi se non noi si batterà per la parità di genere?

Chi se non noi garantirà l’inclusione?

Chi se non noi tutelerà l’ambiente?

Chi se non noi sarà avrà cura del welfare, della la solidarietà?

Chi se non noi favorirà la libertà di impresa?

Chi se non noi sarà attento ai giovani?

Un’alleanza di comunità

Impegno, responsabilità, competenza, rispetto, merito: chi se non noi? Chi se non chi vive le situazioni critiche, ne ha toccato i limiti e immaginato eventuali soluzioni? Chi se non noi, ovvero le persone che alimentano la speranza di una società migliore più inclusiva e accogliente, più rispettosa di tutti gli esseri viventi?  Il soggetto del cambiamento che abbiamo in mente, è un insieme, un’alleanza delle varie comunità che compongono la nostra società. La comunità LGBT+, quella dei giovani, delle donne, degli attivisti per un ambiente migliore. Insomma, delle comunità che si riconoscono in una democrazia laica per un’Italia solidale, libera e ambientalista che possa fare la sua parte nel mondo contemporaneo.

Di seguito riportiamo i punti che ci hanno unito in questo progetto, che vorremmo approfondire con tutte e tutti voi in occasione della convention fondativa che lanceremo.

LGBT+: Matrimonio egualitario, Diritti persone Trans* e Intersex, Legge contro l’omobitransfobia.

In tema di diritti delle persone LGBT+ vogliamo impegnarci per la parità dei diritti, a partire dall’approvazione di una legge istitutiva del matrimonio egualitario per tutti e tutte. Intendiamo riformare la normativa italiana in tema di adozioni al fine di riconoscere il diritto dei minori di essere adottati anche da coppie omosessuali o da single.

Per quanto riguarda le persone trans*, proponiamo una riforma che preveda il riconoscimento del diritto all’identità di genere e all’espressione di genere per ogni individuo in un’ottica di piena autodeterminazione della persona.

La legge sull’omobitransfobia, licenziata dalla camera, è la prova della nostra impotenza ad incidere effettivamente sulla politica in casi di importanza cruciale per noi. Dopo  questa esperienza siamo ancora più motivati a far eleggere un rappresentante che renda conto al nostro partito e non a quello di cui fa parte, che deve sempre tener conto di logiche ed equilibri interni ed esterni a scapito di correttezza e chiarezza. Chi se non noi? Inoltre la facoltà di inserire emendamenti all’ultimo minuto e di soppiatto prima del voto, come nella fattispecie è avvenuto per l’art.6, fa sì che nell’iter di ogni legge l’opposizione sia in grado di travisare e inficiare qualsiasi proposta. C’è bisogno di qualche sana correzione di metodo. Chi se non noi?

 

 

Una lotta più efficace contro le IST

Riteniamo che i dati sulle infezioni sessualmente trasmissibili rendono necessaria una lotta più efficace attraverso nuove campagne di sensibilizzazione, la formazione nelle scuole e un piano di investimenti per aumentare il numero di centri per i test, rendendo anche la prevenzione e i test ai minori realmente accessibile. In particolare, prevedendo anche una formazione sull’educazione sessuale in tutte le scuole che includa pure le persone LGBT+ e una corretta prevenzione per le IST.

 

Il lavoro dignitoso secondo l’Agenda 2030 dell’ONU

Vogliamo introdurre delle facilitazioni per le persone che lavorano con Partita Iva o con contratti temporanei: anche questi lavoratori devono avere a disposizione un sistema integrato che garantisca loro una pensione dignitosa e una indennità di disoccupazione.

Intendiamo, introdurre modifiche sostanziali per il sostegno dei lavoratori dipendenti e delle fasce socialmente ed economicamente più svantaggiate.

 

Un sostegno reale alle imprese e alle professioni.

Anche il mondo imprenditoriale vive le sue difficoltà, ad esempio per mancanza di infrastrutture, per una burocrazia lenta, farraginosa e soffocante. Burocrazia che spesso impedisce ai professionisti, ai titolari di partite iva, ai commercianti, e non solo, di realizzare la libertà di impresa.

La nostra volontà è creare un reale sostegno al mondo imprenditoriale e alle professioni.

 

 

Persone con disabilità e Legge sul Dopo Di noi

L’inclusione sociale delle persone con disabilità è una nostra priorità.

La Legge sul “Dopo noi” prevedeva lo stanziamento di fondi importanti per l’autonomia delle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare. Alla legge tuttavia non è stata data piena attuazione, da qui dobbiamo ripartire.

 

La salute è un diritto

Al fine di assicurare uniformità nell’erogazione del Livelli Essenziali di Assistenza a tutti i cittadini italiani occorre impegnarsi a superare le inefficienze territoriali attraverso una riforma strutturale del titolo V della Costituzione in tema di salute che riporti la sanità pubblica sotto un regia centralizzata e coordinata con i territori.  Infatti, come abbiamo visto per l’epidemia del COVID19, ad emergenze nazionali c’è bisogno di risposte nazionali omogenee.

Un altro tema per noi essenziale è quello di assicurare un pieno sostegno alle famiglie degli ammalati e delle persone con disabilità fisica.

 

Piena applicazione della legge 194

Occorre mobilitarsi per una proposta di legge di iniziativa popolare che non lasci sole le donne e che realizzi una reale applicazione della legge 194/1978.

Lo Stato deve attuare politiche di informazione sulle pratiche contraccettive facilitando l’accesso ai preservativi per i più giovani nonché la possibilità per le donne di richiedere gratuitamente la pillola del giorno dopo nei consultori.

Infine, occorre attuare politiche di sostegno alla natalità affinché la scelta di interrompere una gravidanza sia davvero una scelta libera e non motivata con sofferenza da ragioni economiche.

 

 

Femminicidio e violenza di genere: il “nuovo codice rosso” un’occasione sprecata.

Di recente è stata approvata la Legge sul “Codice Rosso”.

A nostro parere la nuova normativa riflette una percezione della “violenza di genere” di carattere emergenziale e che viene affrontata esclusivamente con misure penali e securitarie che tuttavia non garantiscono una tutela effettiva.

La Legge, infatti, non prevede risorse finanziarie e non assicura un ruolo chiave per i centri antiviolenza, i quali rappresentano spesso l’unico presidio per le donne che vogliono uscire da una relazione violenta.

Scuola e formazione

Bisogna tornare a investire nel settore dell’istruzione, dell’università e della ricerca invertendo la politica dei tagli lineari e dei risparmi di spesa, risolvendo il problema dei falsi organici e dei troppi precari, dei profili amministrativi sviliti e del ruolo degli insegnanti. Inoltre, educazione civica, diritti civili e contrasto alle discriminazioni anche per LGBT+, devono essere previsti nei programmi di tutte le scuole.

L’ambiente siamo noi: ecologia e rispetto per gli animali.

Le preoccupazioni per il degrado ambientale e lo sviluppo economico sostenibile sono divenute, anche in Italia, una preoccupazione diffusa.

È urgente rilanciare una forte iniziativa politica capace di operare almeno su due linee direttrici: 1) difesa senza tregua dell’eco-sistema e risposte ai cambiamenti climatici; 2) vigoroso impulso a politiche di sviluppo economico sostenibile, con forte sostegno alle imprese.

 Per quanto riguarda il rispetto dei diritti degli animali ci batteremo per proibire la caccia e l’importazione di trofei, porre fine alla vivisezione, fermare la pesca intensiva, chiudere tutti gli allevamenti di animali da pelliccia, contrastare con tutti i mezzi il randagismo anche favorendo l’istituzione di oasi per animali. Infine, siamo per l’elaborazione di un codice di norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione dando loro lo status di esseri senzienti.

 

Cambiare la legge sull’immigrazione e il ruolo dell’Europa.

Per quanto riguarda l’Italia, è necessario riformare la legge sull’immigrazione che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina che non ha affatto dato una soluzione ai migranti entrati irregolarmente nel nostro Paese, ma  ha solo aggravato la precarietà della loro condizione, condannandoli alla clandestinità e favorendo il loro sfruttamento da parte della malavita organizzata.

Più in generale riteniamo che il tema dei flussi migratori vada affrontato in sede Europea, dove l’Italia deve contare di più.  Non è possibile che il Mediterraneo continui ad essere un mare contaminato dal sangue di tanti innocenti, né è giusto che il nostro Paese sia lasciato solo di fronte alla complessità di problemi che dovrebbero invece essere fatti propri dall’intera U.E..

 

 

 

Giustizia Civile: riforma del processo, riorganizzazione degli uffici, risoluzione alternative delle controversie.

Il male principale della Giustizia Civile è l’eccessiva durata dei processi, collegata ad un elevato numero di procedimenti e alla carenza di giudici e cancellieri.

La soluzione dei problemi della giustizia civile passa attraverso tre azioni: semplificazione del processo civile (riduzioni dei tempi processuali), riorganizzazione degli uffici (miglioramento della produttività), conciliazione e risoluzione alternative delle controversie (riduzione del contenzioso).

Giustizia Penale: prescrizione, separazione delle carriere, certezza della pena e rieducazione della persona condannata.

I problemi principali della Giustizia Penale possono essere sintetizzati così:  eccesiva lunghezza dei processi,  mancato reinserimento del condannato,  negata giustizia alle parti offese. 

L’abolizione dalla prescrizione non è una soluzione, bisogna prevedere un programma reale di reinserimento delle persone condannate.

QUESTI SONO I NOSTRI PRIMI OBIETTIVI AIUTACI A COSTRUIRE IL PROGRAMMA

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5
  • Start
10
  • Voice
25
  • Seed
50
  • Well
100
  • Charge
250
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