Nella precedente amministrazione, l’ex Presidente (ed ora riconfermato) Donald Trump varò una serie di leggi ed azioni che hanno limitato i diritti per l’affermazione di genere delle persone trans* e limitato il diritto per l’interruzione di gravidanza.
In questa campagna elettorale si sono alzati molto i toni in merito a questi temi, ma gli analisti oggi dicono che avrà un profilo più moderato e lascerà le scelte sui diritti civili e LGBT+ ai singoli Stati: considerate le dichiarazioni dei diversi Governatori, se fosse così non potremmo considerarci tranquilli.
Un dato di queste elezioni da non trascurare è che i Repubblicani hanno vinto con il sostegno popolare e di almeno il 30% della comunità LGBT+, in quanto hanno saputo intercettare il malcontento economico delle fasce più deboli.
Al contrario, i Democratici si sono fermati ai dati macroeconomici e non hanno saputo ascoltare il malcontento delle persone che hanno visto l’aumento del costo della vita, portando anche una parte delle persone LGBT+ a votare Trump nella speranza di un’economia più vicina a chi è in difficoltà, in assenza di proposte chiare per i loro diritti da parte di entrambi gli schieramenti.
Un’economia più vicina a chi è in difficoltà doveva essere un focus principale dei Democratici che sicuramente non sono riusciti a comunicare.
Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay LGBT+