Secondo la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza in Italia sono più di 26mila i minori fuori famiglia e solo il 10% viene accolto in affido o adozione. Per UNICEF sono oltre 2 milioni i bambini in istituto: più di 800.000 in Europa centrale e orientale e nella Comunità degli Stati indipendenti (CEE/CIS). Tale cifra globale è probabilmente fortemente sottostimata a causa della mancanza di rapporti e di dati aggiornati.
Sono dati preoccupanti questi e ancora più preoccupanti sono le posizioni politiche e sociali che rallentano il percorso di affidamento e adozioni presso nuove famiglie per i minori .
In questi giorni abbiamo visitato diverse case-famiglia e parlato con gli operatori, che ci hanno raccontato come vivono i bisogni e le esigenze dei minori ed i problemi della burocrazia. Infatti, per i minori che iniziano una pratica di affido o adozione entrano in vortici burocratici dai quali genitori e minori non sanno più quando ne usciranno, spesso i minori passano tutta la loro infanzia e adolescenza entrando e uscendo dalle Case Famiglie. La burocrazia è vecchia, i Tribunali e le strutture che dovrebbero tutelare i minori non hanno personale sufficiente e leggi idonee per agire in tempi rapidi nel benessere del bambino.
Per non parlare dello stato di emergenza in cui vessano, in questo momento, molte strutture, alcune delle quali, ricevono i pagamenti dagli Enti preposti sempre con molti mesi di ritardo.
La famiglia è un diritto per tutte/i: minori, eterosessuali, single e LGBT+. Ogni bambino ha il diritto ad avere una famiglia e tutti hanno il diritto di poterla creare. L’iniziativa partita nel mese di dicembre 2020 proseguirà in varie strutture in Italia nel corso di tutto il prossimo anno.
Fabrizio Marrazzo e Claudia Toscano, portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale