«Questo testo ha due punti – spiega Marrazzo -: art. 4, che forse è tra quelli che vogliono mettere in discussione, che consente di chiamare le persone Lgbt malate e inferiori, e poi l'art 7 con cui viene ostacolata la formazione: si prolunga e complica il percorso per la richiesta dei corsi contro l'omotransfobia, che significa in sostanza non farli più. Quindi la legge ha già avuto queste due mediazioni. Ed è stato un errore. Ora bisogna capire quale sia l'argine sui diritti nella trattativa che si aprirà» con la delegazione dem guidata da Zan che in queste ore avrà una serie di incontri con le altre forze politiche a partire da quella di maggioranza.
«Non basta far sì che la legge esista, serve con essa dar luogo ad azioni concrete a tutela delle persone Lgbt» aggiunge Marrazzo. Che poi si domanda: «l'accordo con chi andrebbe fatto? Occorre chiarezza», conclude.